Il Duomo, cuore di Città di Castello
la cattedrale tifernate si fa notare per l'interno a navata unica, le cappelle con l'affresco sul santissimo sacramento di barbioni e le opere di fiorentino e tommaso conca
C’è un luogo nella città tifernate che esprime meglio di tutti gli altri il sentimento religioso della comunità: è la cattedrale dei Santi Florido e Amanzio, popolarmente conosciuta semplicemente come "il duomo”. Consacrata il 22 agosto 1529 dopo un processo durato secoli, la chiesa è in stile rinascimentale ed è stata elevata a basilica minore nel 1888 da papa Leone XIII. La facciata seicentesca è arricchita da un portale gotico e dal campanile romanico rotondo del Duecento.
All’interno lo stile rinascimentale è più evidente. La pianta a croce latina ha una sola navata con soffitto a cassettoni del Seicento e cappelle laterali. Tra queste quella del Santissimo Sacramento di Nicola Barbioni e quella di San Paolo con l’affresco della Conversione sulla via di Damasco del Pomarancio. L’altare maggiore di fine Settecento è una ricostruzione del precedente distrutto dal terremoto. La cripta del XV secolo custodisce alcune reliquie tra cui il cranio di San Crescentino.
La chiesa ospita opere di Rosso Fiorentino e Tommaso Conca, mentre il museo del Duomo adiacente raccoglie oggetti liturgici paleocristiani del V e VI secolo. Nel coro si trovano affreschi sulla vita di san Florido e stalli lignei del XVI secolo di Raffaellino del Colle. Notevole l’organo a canne del 1842, realizzato dai fratelli Antonio e Francesco Martinelli, con trasmissione meccanica, pedaliera in sesta a leggio e registri azionati da tiranti con pomelli in legno.