Enogastronomia

La Valtiberina profuma di specialità alimentari

In questo articolo alcuni dei piatti e delle ricette tipiche di Città di Castello e dell'Alta Valle del Tevere lato Umbria (Perugia): baggiana, tigella, tartufo bianco e pecorino stagionato in botte

Città di Castello, e quel pezzo di Valtiberina umbra che gli fa da contorno, è strapiena, letteralmente, di arte, da quella rinascimentale alla "informale" con un nome su tutti, quasi per dire, di Alberto Burri. Ma dopo tanta bellezza ai visitatori viene inevitabilmente voglia di mangiare. È quello il momento in cui si scoprono le tante prelibatezze della Valle, a cominciare dalla "baggiana", una minestra realizzata con pomodoro, basilico e, soprattutto, fave (la baggiana è una particolare fava da orto, con semi molto grandi). È decisamente un "piatto povero", che viene dalla tradizione contadina, molto forte, piatto che adesso è diventato una caratteristica di Città di Castello. La baggiana non si mangia sola: si può accompagnare alla "tigella", una piccola piadina fatta con farina, acqua e sale, che solitamente viene farcita con prosciutto, mortadella e formaggi. Beh, niente male.

Ma questo è anche il periodo in cui si inizia a spandere tra le vie del centro storico, il profumo del tartufo bianco: prezioso, buonissimo, in certe stagioni introvabile e per questo ancor più ricercato. Ricercato come il "Pecorino stagionato in botte", presente con molte variazioni a seguito di una lavorazione importante, che arriva dalla tradizione popolare. Buono? Buonissimo!


Nella foto: tagliere con tigelle, prosciutto, formaggio e vino rosso.

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